domenica 29 marzo 2015

La ragazza che...era in letargo fra 50.000 persone

Le cosa sono cominciate così: hanno cambiato l'ora.

E' tornata l'ora legale, che significa tante cose belle ok e capisco davvero che abbia anche qualche aspetto utile, ma siamo sicuri che sia legale questa cosa? A livello giuridico intendo. Perchè io ci rimango sotto. Sotto un treno proprio. Non so se sia esattamente quello o la primavera che arriva finalmente, il fatto è che comunque io entro nel mio letargo umano. Ed è bruttissimo, terribile e debilitante.
Non potrei andare in letargo con tutti gli orsi del mondo? Farmi sei mesi di ronfate e svegliarmi magrissima pronta per l'estate? In cui, fra l'altro, poi potrei scofanarmi la qualunque schifezza per prepararmi ai prossimi sei mesi di sonno? Magari svegliarmi giusto per Halloween, il mio compleanno, Natale e Carnevale? Ma anche dormire sempre andrebbe bene. 
Invece no. Devo sopportare l'inverno e il disgelo, che da una parte mi rende euforica ma dall'altra mi annebbia i neuroni.

E poi oggi! Oggi cosa succede? C'era pure la Stramilano! I 50.000 invadevano le vie del centro. Oggi. Ma dico chi c'è al comando della Stramilano? Una capra?! Un coyote?! In qualunque caso è animato da sadismo puro. C'era una cosa da fare e si chiamava #controllareilcalendario [lunare? boh, non devo essere io a dirtelo!] e l'hai fatta male. 
A parte che quando mi sono iscritta non avevo capito dove si nascondesse l'inghippo, ma sarei stata comunque moralmente obbligata a parteciparvi. E' diventata una tradizione mia e di mio pater da ormai 5 anni! [anche se non corriamo esattamente insieme, io per i primi km cerco di stargli dietro e poi ci rinuncio...] Però mi appello comunque al senso civico del coyote per il futuro!
E poi ma si può sapere quali orologi cambiano ora da soli? Quarti d'ora passati a fare i conti su quando puntare la sveglia. Alla fine ho dovuto puntarne una alle 6.05 e una alle 7.05 per essere sicura di svegliarmi. [Ha funzionato!] 

Quest'anno ci siamo mossi con una certa solida esperienza e abbiamo capito che la soluzione migliore è arrivare in macchina fino ad Affori e prendere la metro. Pugno del rispetto per noi! 
Ma io ero comunque ancora troppo in modalità orso grizzly al risveglio per quanto riguarda i riflessi e una volta fatti i biglietti e passati i tornelli mi sono accorta di aver lasciato il resto nella macchinetta. Allora sono tornata indietro, ma poi non potevo più passare con il biglietto fatto 20 secondi prima. Così, sempre con l'agilità dell'orso Yoghi, ho tentato di superarli, ma si trattava dei tornelli nuovi quelli formati da due vetri alti 1,5 m più o meno e io avevo in mano resto, biglietto, fazzoletto e cellulare. Troppe, troppe cose da gestire insieme il giorno in cui torna l'ora legale. Non so come mi ritrovo seduta sopra questi tornelli assassini che però sotto il mio peso, scopro che si aprono [se ci sono telecamere spero che abbiano visto che in realtà ho pagato il biglietto!] e io non ricordo perchè ma incredibilmente non cado! In compenso queste lastre di vetro in movimento sotto di me mi provocano un'abrasione sulle cosce. Dolore. Ma la dignità prima di tutto. "Fiuuu ce l'ho fatta. andiamo!" con tutta la disinvoltura possibile con la faccia bordò.

La metro arriva e vedo lei. Lei. E capisco che è così che voglio diventare.

[Alt! Un attimo di ordine nelle fasi della mia vecchiaia è d'obbligo: a 60 anni voglio essere come Paola Marella, a 70 anni voglio essere come Carla Gozzi, ma a 85 anni voglio essere come lei.]

Andava a fare la Stramilano, sola e con la sacchetta dell'anno scorso. Che tenera. In una tuta monocolore rosa direttamente dagli anni '80, di un materiale che non riesco a definire, ma lucido. Orecchini pendenti di zirconi rosa e fucsia che nemmeno Ivana Spagna quando cantava Dance Dance Dance avrebbe indossato. Ma era tenerissima. Con che cura aveva scelto i suoi 15 anelli per il suo outfit sportivo. Bellabellissima!

Con la sua immagine in testa corro verso il mio obiettivo, non c'è tempo da perdere: ho l'assoluta necessità di un palloncino che mi accompagni per tutta la corsa. E felice e contenta alla partenza avevo un palloncino ad elio attaccato al mio braccio che secondo la mia teoria avrebbe dovuto alleggerirmi. Purtroppo dopo 500 m si è attorcigliato ai miei capelli ed è volato via nel tentativo di disincastrarli.

A parte la triste vicenda del palloncino, tutto bene fino al km 5, poi male e bene a intermittenza di chilometro in chilometro. Fino al ristoro, a 2,5 km dall'arrivo. Lo so che i runners seri non si fermano, ma io non sono seria e non resisto di fronte a un gatorade se ho corso quasi 8 km! Insieme a quello mi mettono in mano un pacchetto di patatine e 2 biscotti che ovviamente non posso rifiutare. Mi infilo i biscotti nella felpa e corro i restanti chilometri con in mano delle WacKo's al gusto salame...[bleah fra l'altro!] molto professionale!!

Non so se sono riuscita ad accelerare ma alla fine ci ho messo circa 53 minuti e sono piuttosto soddisfatta, anche se all'arrivo mi sono accorta di aver perso per strada i biscotti! Tristissima me! 

Affrontare così di petto il cambio dell'ora, con sveglia all'alba e 10 km di corsa, comunque non è servito a darmi una svegliata e ha messo in pericolo le mie cosce sui tornelli della metro. Spero tanto di riattivarmi presto! Benvenuta primavera!




domenica 22 marzo 2015

La ragazza che...era pronta per la gioventù


Altri pensieri volanti fra treno e corse mattutine.
Altre riflessioni sulla mia vecchiaia.


Ma forse non è che sto invecchiando precocemente, forse sono nata vecchia. Secondo me potrei anche essere una sorta di Benjamin Button. 
Pensandoci bene:
- porto gli occhiali da quando sono nata;
- ho gli stessi problemi circolatori di un 80 enne: dita viola con il freddo e faccia paonazza dopo 15 minuti di corsa;
- ho la memoria a breve termine quasi inesistente [Soprattutto nei momenti delle presentazioni. Non so forse mi concentro troppo sul mio nome, su quando dirlo e con quale intonazione e non ascolto minimamente il nome dell' altra persona. L' ultima volta, un paio di settimane fa, all'inizio del mio tirocinio in comune quando mi sono stati presentati tutti i tre piani di dipendenti nei loro rispettivi uffici. Al termine di questo giro di "Maria, Paola, Giuseppe, Carlo, oggi non c'è ma in quella scrivania c'è Gildo", dico alla mia responsabile: "Non mi ricorderò mai tutti i nomi", che in realtà era un modo carino per dire "Non mi ricordo nemmeno il tuo nome". Lei mi risponde "Non ti preoccupare, basta ricordarsi dove sono gli uffici." .......... ...... ceeeeerto. Ma quali uffici? A questo piccolo inconveniente poi fortunatamente ho sopperito grazie ai cartelli simil autostradali che sono disposti per tutto il comune con le collocazioni degli uffici! Ye!]
- sono sorda, purtroppo non ai livelli di "Roma per toma". I livelli sono tipo: 
"La merenda la vuoi tuuu?"
"...in che senso la LEGGENDA DI BIG FOOT?!"; 
- l'unico dei 5 sensi che funziona è il tatto;
- ho il colesterolo alto da quando ho 11 anni;
- trovo terribilmente bello Terence Hill;
- mangio non piano, pianissimo;



Ma forse tutte queste cose presto passeranno. Facendo due conti alcune sono già migliorate:
- quando avevo 15 anni tutti pensavano ne avessi 21 e ora che ne ho 24 un sacco di gente mi chiede se ne ho 21 [Tranne una con cui ho gareggiato la scorsa estate che me ne dava 15, ma forse era lei ad avere un altro tipo di problema. Comunque l'ho ringraziata molto.]
- una volta la mia classica divisa-pigiama da settembre a maggio era la seguente: canottiera infilata nelle mutande, maglia infilata nei pantaloni e pantaloni infilati nelle calze. Ora invece riesco anche incredibilmente a dormire senza calze!
- a 4 anni ho scelto spontaneamente il mio primo paio di occhiali e mi sa che mia nonna all'epoca ne portava un paio più giovanili. Ora di sicuro sono molto migliorata in campo fondi di bottiglia.
- agli esami di quinta elementare come libro avevo portato il Diario di Anna Frank e poi da lì al liceo ho letto solo libri del Club delle baby sitter regredendo notevolmente.



Bene. Sono pronta per la giovinezza!




lunedì 16 marzo 2015

La ragazza che...beveva due tazze di tè

Pennac disse

"Il tè: ne bevi una tazza e ne pisci due"


Oddio, non è vero. Non ricordo la citazione esattamente e non riesco a trovarla da nessuna parte. Spero che Daniel non fosse così esplicito e spero che riesca a perdonarmi prima di morire per avergli messo in bocca parole simili.
Comunque, scientificamente parlando, il senso è che una tazza di tè equivale a due tazze di pipì. [E anche qui sento di essermi avventurata in una strada troppo tortuosa e troppo stretta ed è un attimo cadere nel burrone dello schifo e del ribrezzo. Già usare come unità di misura per l'urina una tazza non mi aiuta a mantenere l'equilibrio e a evitarvi i conati. Mea culpa]
A questo punto i miei pensieri proseguono e arrivo a un:
Ma un bicchiere d'acqua invece? E' uguale a un bicchiere di pipì?
Perchè sono 2 giorni che cerco di bere di più, che accompagno ogni mia azione a una bevuta e sono 2 giorni che vado in media 16 volte in bagno in un dì, pur sforzandomi di non andare più di una volta all' ora nonostante i reali bisogni. [Sono 2 giorni che comunque non capisco come devo vestirmi nonostante i frequenti pellegrinaggi al bagno. Oggi era il turno della gonna a tubino, che costringe le mie corse in bagno a una camminata stile donna cinese dei primi del secolo con i piedi fasciati.]
E se è vera questa equivalenza acqua - pipì - bicchiere nasce un'altra domanda obbligatoria: ma quanto sarà grande la mia vescica? Ma che capacità avrà? Di una noce? Magari più grande...ma non più di un' arancia di sicuro! 
Il mio sogno è che un giorno inventino le vesciche cartucce. Tipo i serbatoi del super liquidator. (Diversi dai cateteri eh...)

Bene ora che ho toccato il fondo la pianto e almeno risparmio l'associazione pipì-ricette per la prossima volta, quindi per oggi chiudo inaugurando così la mia nuova categoria "Pensieri Volanti": brevi insiemi di parole che di solito scrivo sulle note del cellulare nelle situazioni più disparate [visto che sono stata "rimproverata" per la lunghezza dei miei post!]



lunedì 9 marzo 2015

La ragazza che...e Karma, Murphy e Maga Magò

Forse la legge di Murphy ultimamente non funziona più con nessuno e quindi per evitare di cessare di esistere si manifesta periodicamente nelle mie giornate...

Questa mattina la mamma mi ha detto "Ho preso degli stivaletti nuovi, mi fanno un pò male sulla punta, ma la commessa ha detto che devono ammorbidirsi un pò. Se non ti fanno male ti va di camminarci un pò?". Ho pensato "ok, le punte non mi fanno male". Forse è per questo che ho delle vesciche enormi sui talloni...
Nel pomeriggio ho pensato "Esco un pò prima, mi perdo l'ultima parte della lezione così riesco a prendere QUEL treno e ad arrivare a un'ora decente a Lissone per allenarmi...". Forse è per questo che QUEL treno è stato soppresso e quello dopo no e che non ho nemmeno firmato il foglio delle presenze!
Poi ho pensato, dopo aver aspettato 35 minuti l'ALTRO treno, "Beh almeno riesco ad allenarmi a Carate. Ora metto il carton vegetale, i cartoncini e la colla nuovi sopra la mia testa, non lo dimentico, metto la sveglia per ricordarmi". Forse è per questo che non ho messo la sveglia e sono arrivata alla macchina senza carton vegetale, cartoncini e colla nuova...
Infine ho pensato "Mi è già successo, ora lo so. Basta aspettare il secondo treno che torna da Canzo Asso, ritrovare la carrozza e il posto in cui ero seduta e riprendere ciò che ho dimenticato". Forse è per questo che ho aspettato 80 minuti, sono salita sulla carrozza di prima, sono andata al mio posto di 80 minuti prima e il carton vegetale, i cartoncini e la colla nuova non c'erano. [e sono sicura che sia sempre per Murphy che nonostante le mie visite agli oggetti smarriti il mio carton vegetale, i cortoncini e la colla nuova non siano mai stati ritrovati!]
forse è per questo che non ho fatto in tempo ad allenarmi nemmeno a Carate...

O forse sono solo stupida e dovrei smetterla di pensare tanto prima, che tanto le scemenze le faccio lo stesso....

Ma mi piace PENSARE che sia tutta colpa di MURPHY!




Ho ritrovato un breve scritto di un annetto fa che mi ha portato a fare questa riflessione. All'epoca consideravo solo la legge di Murphy, oggi no.

Se è vero che il karma esiste [e io ci credo], andrà di sicuro a braccetto con Murphy e sono certa che colpirà nel momento in cui sono più debole. Nel mio caso è facile, facilissimo cogliermi nel classico stato "MAGA MAGO'" [capelli addobbati con rasta naturali e inscioglibili, lenti degli occhiali con le ditate di 2 giorni prima, stanchezza che mi porta a un leggero strabismo, residui di make up che non ho tolto dal weekend precedente e colorito che nemmeno un'albina...]. Quindi ho DOVUTO impormi delle regole, dei paletti, delle colonne d'Ercole da non oltrepassare MAI, perchè non ho intenzione di dare più gustose occasioni, almeno sulla carta, a karma o Murphy che sia:


1) Non uscire mai in pigiama da casa! So che a volte sono tentata, so che mia mamma mi chiede sempre di portare un secondino il fratello in piscina o di lasciare giù la nonna dalla sarta e che me lo chiede sempre nei momenti peggiori, quando già ho per la testa le tabelle di marcia che nemmeno Leopardi riuscirebbe mai a rispettare per arrivare pronta all'esame [825 pagine in un giorno, tolte le immagini e gli spazi fra un titolo e l'altro: si può fare dai!...] o quando sono disperata perchè Fanny ha lasciato l'isola o perchè ancora non riesco a spiegarmi come quel beota di Achille non ha fatto a coprirsi il tallone [come? come cacchio hai fatto?!]. Lo so, è dura in quei momenti! Mi è facilissimo pensare "Ma tanto non scendo nemmeno dalla macchina", "Ok mi cambio i pantaloni ma tengo la maglia del pigiama, perchè mai dovrei togliere la giacca?!". RESISTI RESISTI RESISTI. 
Non sempre può andarti bene come l'ultima volta che andando in garage in pigiama hai trovato la tua adorabile cuginetta che ti ha detto "Dove vai vestita così bene?" [-.-']
La prossima volta sta pur certa che troverai la mamma del tuo ex ragazzo e che avrai su il pigiama che ti ha regalato lei. O peggio il sindaco per cui stai facendo tirocinio in comune!

2) Non mettere cose scucite, senza bottoni o con la zip che si incastra solo perchè non hai voglia di sistemarle. Un piccolo punto scucito si allarga facilmente e anche se si tratta di calze, che hai messo di fretta la mattina senza guardare con attenzione ci sarà un'altissima probabilità che tu ti sloghi un piede e che il tuo alluce [alias "digitone"] si noti quel tantino di troppo sulle tue calze a trama di dinosauri. [ecco magari anche quelle usale solo in casa o alle maratone di "Jurassik Park"]
Le cerniere sono subdole, ormai lo hai imparato. Una patina aperta mentre prendi appunti in aula capita a tutti, ma una patina spalancata in dei pantaloni di pelle neri a vita alta a causa di una zip che ti rimane improvvisamente in mano mentre sei in bagno nell'unica sera della vita in cui sei al Teatro Piccolo di Milano è proprio Murphy.
Idem quando sei costretta a chiuderti gli stivali con delle spille da balia perchè la cerniera non vuole chiudersi, ma tu devi fare ancora due chilometri a piedi.

3) Non pensare "Tanto ho soldi", "Tanto me lo ricordo", "Tanto la carta d'identità è in borsa". Non pensare di essere autosufficiente dal tuo cervello, trattati da scema e controlla. Con il tempo ho imparato a portarmi tutti i documenti che ho quando viaggio in aereo, se viaggio in treno e appoggio qualcosa sul portabagagli appoggio anche tutto il resto delle cose che posseggo perchè non c'è sveglia che tenga con la demenza.

Poi beh ci sono quei giorni in cui non conta quanta premura usi nel prevedere il futuro, la statistica e il calcolo delle probabilità non saranno mai dalla tua parte e in qualsiasi caso, qualunque cosa andrà non dico per il peggio, dico nel modo più scomodo e imbarazzante che tu non potevi nemmeno immaginare.



Karma a parte la mia sfida personale con Benedetta Parodi continua! Sono ancora molto indietro secondo le mie ambizioni, ma sono riuscita a cimentarmi in ben tre ricette per giovani disadattate in cucina.


RICETTA NUMERO DUE: Crostata di lamponi e meringhe

Cucinata a San Valentino e ne sono rimasta stramega entusiasta! E' molto facile, anche se richiede un pò di tempo. Bisogna semplicemente fare la pasta frolla e cuocerla da sola, senza farcirla. Benedetta in realtà dice di usare quella già pronta, cosa che molto orgogliosamente non faccio mai. [Mara 1 - Parodi 0] Nel frattempo bisogna montare la panna montata (250ml) e sbriciolare dentro meringhe (150 g anche se io ne ho messe meno) e lamponi (la Parodi diceva di unire anche i mirtilli, ma non si "spappolano" per niente e poi la panna non si riesce a stendere bene [Mara 2 - Parodi 0]) così si ottiene una crema buonissima leggermente colorata di rosa. L'unico errore che ho fatto è stato quello di non aspettare che la pasta frolla, una volta fuori dal forno, si fosse completamente raffreddata, un pò come non aspetto mai che lo smalto sia asciutto. Io ho iniziato a stenderci sopra il composto di panna montata, lamponi e meringhe e ovviamente questo ha iniziato a colare e sciogliersi. Stupidissima me e la mia voglia di finire prima! [Mara 2 - Parodi 1] Comunque ho risolto mettendo tutto in frigo e quando davvero era tutto freddo ho decorato la torta con i lamponi e le meringhe avanzate.
Bellissima, purissima e buonissima.



RICETTA NUMERO TRE: Fusilli al paté d'olive

Non dovevo abbandonare l'ambito dolci, lo sapevo. Per quanto ami la pasta i primi piatti non mi vengono mai come vorrei.[Comunque risultano mangiabili, a differenza dei secondi che invece sarebbero un insulto anche per un pasto destinato ai maiali tibetani] In primo luogo forse dovrei smetterla di eliminare dalle ricette ingredienti che non conosco o che comunque non sono solita usare: noce moscata, coriandolo, vanillina. Questa volta è toccato al paté d'olive, che fra l'altro era l'ingrediente principale come si desume dal nome della ricetta... Devo dire però che questa volta ho provato a superare i miei pregiudizi, peccato che sia partita con un'idea sbagliata cretina. Non so perché ma pensavo che il paté d'olive fosse il rio mare paté al gusto oliva. Non lo so, giuro. Comunque tipo alle 19.15 [viva l'organizzazione] sono andata in un minimarket vicino a casa mia e solo a quel punto mi sono accorta di cosa fosse realmente il paté d'olive, che in qualunque caso non c'era. Minimarket fornitissimo, non c'era nemmeno il Rio mare paté. Ma ormai io ero partita con l'idea di sta pasta e ho fatto l'errore di prendere le olive nere snocciolate per poi centrifugarle a casa insieme alla ricotta e condire la pasta con questa cremina e i pomodorini. Risultato: il sapore delle olive era fortissimo, la ricotta non si sentiva per nulla, la pasta era asciuttissima, quasi secca anche se ho condito e impiattato molto rapidamente. Inoltre era anche brutta da vedere, infatti mi sono rifiutata di fotografarla. Immaginatela pure come una cosa brutta che mio fratello non ha voluto mangiare.
Mara 2 - Parodi 2



RICETTA NUMERO QUATTRO: crepes con ingredienti di fortuna!

Afflitta dai miei scarsi risultati con i primi piatti, sono tornata dove mi porta sempre il cuore: al dessert! Questa volta avevo un'ospite e un'aiutante d'eccezione: la mia fedele amica e lettrice Al! Ottima soluzione per quando non hai niente in casa (oltre ai generi di prima necessità si intende, quali uova, latte, farina, burro e ovviamente nutella e gelato agli arachidi). Devo ammettere con orgoglio che sono anche fornita di una piastra per le crepes che la sua sola vista in me ha la capacità di stimolare l'impressione di profumo di zucchero a velo. Belle sensazioni. Infatti la tengo sopra il frigo, dove non la vedo per non essere troppo recidiva. 
Comunque io e Al in 5 minuti mescolando tutti gli ingredienti (tranne nutella e gelato ovviamente) abbiamo fatto il composto per le crepes e poi ci siamo divise i compiti per l'impiattamento. Io avrei dovuto stenderla e controllarne la cottura e lei farcirla RAPIDISSIMAMENTE con Nutella e arachidi. 
Ottimo risultato.
Il giorno dopo ho provato anche con la marmellata di fragole ma mi è sembrata troppo dolce, nonostante le mie papille gustative siano molto allenate in fatto di zuccheri!
Il giorno dopo ancora volevo provarla da sola, perchè anche solo l'impasto mi piace un sacco, ma tirato fuori dal frigo aveva un colorino non proprio invitante tendente al verde e ho dovuto buttare via tutto. Lacrime amare.
Quindi io consiglio un'indigestione di crepes nel giro di 24 ore massimo!

[purtroppo non avevo lo zucchero a velo!]
[E' proprio il caso di migliorare un pò la qualità delle foto]

domenica 1 marzo 2015

La ragazza che...sperava tanto in un "BUONA LA PRIMA!"

Finalmente un nuovo lavoro: la comparsa in una pubblicità!
Mai fatto nulla del genere, mai stata su un set, tutto quello che mi aspetto è frutto di Dawson e i suoi miseri tentativi di far cinema [si ok, alla fine ci riesce, ma non è documentata tanto bene la cosa...]. In sostanza mi immagino un cameramen su una sedia a rotelle automatica che viaggia lentamente in una stanza e ovviamente il CIAK, quella ghigliottina per falangi bianca e nera, con un continuo urlare frasi tipo "Ciak AZIONE!", "Buona la prima!", "Sii più pensieroso...metti la mano sul mento...ora stupito. Più stupito!"...Insomma un sacco di banalità!
Prima di tutto la pubblicità a cui devo partecipare è per "Autogrill", ma la scena si svolge in banca e tutte noi comparse e l'attrice principale saremo dipendenti di banca.
No, non ho trovato un nesso logico fra autogrill e banca. No, nemmeno dopo aver girato. Si, non vedo l'ora di vederla in onda per poterlo capire.
L'unica attinenza che può esserci è una bambina che, sempre in banca, viene ripresa a giocare un una macchinina. Per il resto nebbia totale.
Dunque partivo bene: non avevo idea del perchè dovessi fare un'impiegata in banca in una pubblicità per Autogrill e le mie conoscenze e aspettative del set le avevo assorbite da un LENTISSIMO telefilm degli anni '90 in cui l'attore quindicenne in realtà aveva 30 anni, erano tutti vestiti orrendamente e Jenny era vista come il diavolo in persona solo perchè veniva dalla dissoluta New York. Attinenza alla realtà: ZERO.
Benissimo.

Iniziamo da venerdì, quando ricevo una chiamata da un numero sconosciuto .
"Pronto? Ciao sono la COSTUMISTA"
[dopo un secondo di bocca aperta, BUAHAHAHA]
IO: "Salve, scusi non la sento bene, lei mi sente?"
[Ahahahahahah] [vabbè sono cretina, il fatto che mi chiamasse la costumista mi faceva arrossire e ridere a caso. Poi ho smesso con i risolini sommessi, ma ho tenuto un sorriso da beota per tutta la conversazione nei corridoi dell'università]
"Si si, la sento bene. Comunque per domani, devi fare un'impiegata di banca, quindi porta cose sobrie, senza strass, tutto sul nero o grigio, tailleur gonna o pantaloni, quello che vuoi e décolleté o ballerine se sei con un pantalone. L'importante è che siano scarpe aperte: è primavera! Ricordati che è primavera! Ok? Capito? Si gira in via Solferino alle 10. Ciao a domani!"

Perplessità numero uno: cosa avrà voluto dire con "E' primavera"? Nel senso che in questi giorni fa caldo come in primavera o che la pubblicità sarà trasmessa in primavera? Non lo so, ma va bene.
Perplessità numero due: quindi non si gira in un autogrill? Niente autostrada? Niente rustichella?
Da piccola guardando le pubblicità delle bambole morivo di invidia nei confronti delle attrici bambine perchè ero convinta che regalassero loro le bambole che usavano per girare. Quindi davo per scontato che girando in un autogrill potessimo mangiare gratuitamente delle rustichelle [BUONEEEE!].
Comunque nel mio immaginario pensavo che ricreassero un Autogrill in via solferino e che noi tutti facessimo la parte dei "banchieri" che vanno in pausa pranzo a mangiare rustichelle. Forse un pò macchinosa come cosa, ma nella mia testa era l'unico senso per queste parole messe insieme in una pubblicità: autogrill - impiegati di banca - via Solferino

Preparo tutte le mie divise da hostess nere e sobrie e sabato alle 9.40 dopo quasi 4 km a piedi a passo di lumacorno per occupare i miei 50 minuti di anticipo mi fermo al cancello giusto nella via giusta e scopro che non c'è nemmeno un'insegna di Autogrill. Le mie certezze crollano. Per fortuna c'è tale Jasmine accanto a me che parla senza sosta con uno [che non riesce a interloquire se non con cenni del capo] e l'altra mezz'ora di attesa mi passa velocissima. In 15 minuti mi sembra già di conoscerla da una vita: cubana, prima bianca in famiglia in un secolo di storia, si sposa a 19 anni e viene in Italia, 64 kg ma quando lavorava in gelateria 69 perchè mangiava 1 kg di gelato al giorno, quando ha 40 di febbre è tutta arzilla ma quando ne ha 38 no, ha fatto la comparsa in un film di Sorrentino e lo stava mandando a quel paese perchè non voleva bagnarsi i capelli in piscina, è l'anima delle feste e la trascinatrice del gruppo. Annebbiata dalle sue parole non noto subito la sua orribile pochette su cui è stampato un suo primo piano su sfondo viola. [bleah!] E' una pazza logorroica ma è gentile e mi fa ridere.

Finalmente ci fanno entrare, ma la costumista è occupata a vestire l'attore principale, il papà della bambina che gioca con la macchinina, che dovrà parlare con l'unica altra attrice impiegata di banca.
[Fra l'altro googlando un pò ho scoperto che costui ha fatto uomini e donne, cento vetrine, comparse in film come "Rush" e che è l'attuale compagno dell'ex moglie di Raul Bova!!Proprio un VIP insomma...O.O]
Dopo più di 25 outfit diversi che prova l'attore, la COSTUMISTA [ahahahah] si dedica alle comparse, tutti i miei vestiti passano sotto il suo occhio critico e sono miseramente bocciati [bene]. Alla fine mi da dei pantaloni in lana grigia larghi che oltre a prudermi le gambe mi fanno schifo e sicuramente grassissima, camicia bianca e giacca di un grigio un pò più scuro di quello dei pantaloni. Con mia somma gioia passiamo al reparto trucco e parrucco, ma anche lì non mi va proprio benissimo: optano per pettinarmi con una coda bassa con la riga in mezzo che di solito non faccio nemmeno per andare a dormire. [ma uffaaaaa!] Inoltre mi lasciano pure fuori le orecchie, che io ho leggermente a sventola. Insomma non ho la possibilità di fare i conti con uno specchio ma sicuramente sono orribile, sembro almeno 5 kg e 10 anni in più e l'unica cosa che posso fare è coprirmi un pò le orecchie con i capelli tutte le volte che le truccatrici non mi vedono.
Ah dimenticavo! Come scarpe PRIMAVERILI ovviamente décolleté nere!

Quando finalmente siamo pronti per girare, mi indicano la mia postazione e mi dicono che dovrò tagliare diagonalmente la stanza in cui hanno magistralmente ricreato una banca camminando.
Ok facile, posso farcela.
Ma...
salta la corrente in tutto l'isolato. Ormai sono le 11.45 e mentre aspettiamo di ritornare in un ambiente più luminoso la produzione decide che l'attore padre di Emma sul set, deve avere anche una moglie e visto che somiglio leggermente alla bambina decidono che sarò io a farla e iniziano a cambiarmi per darmi un abbigliamento più consono [siiiiiii!!!] parlando anche di cambiarmi pettinatura [deo gratias!Quindi lo sapete anche voi che non mi si può vedere così? Questa è discriminazione però...].
Quando sono quasi convinti dell'outfit però mi mettono accanto all'attore e si accorgono di 2 cose: sono più alta di 15 cm [ok con i tacchi, ma senza comunque di 5] e ho 15 anni meno di lui [la bambina ha 10 anni]. Quindi niente, non regge sta storia: rivestiti come prima e tieniti quello schifo di coda bassa. Grazie.
Finalmente torna la corrente, ma avendo trovato un'altra mamma più vecchia e più bassa fra le signore della produzione, devono affrontare il suo restyling. Morale non inizieremo mai!
Nel frattempo sono le 13, la mattina è passata senza fare nulla, io non ho ancora capito cosa c'entra tutto quello che vedo con un autogrill e comunque decidono di portarci a pranzo. [yeppaaaa!]
Mangio risotto allo zafferano e salsicce [slurp] e carne e patate.
Ho sonno e dopo pranzo tutti dobbiamo ripassare sotto le mani delle truccatrici e per un attimo spero mi cambino pettinatura visto che tanto non sono ancora stata ripresa, ma niente. [nervi]
Alle 15 finalmente iniziamo a girare e scopro che:
- non c'è il ciak
- nessuno dice "Ciak azione!", ma dicono una cosa tipo "Stand by, camera floor [cioè credo, questo sempre secondo la mia personale interpretazione...], COMPARSEEEEE [sei comparse su dieci devono muoversi ed è un casino perchè io nella mia traiettoria diagonale ne incrocio ben quattro!], AZIONE!"
- e soprattutto non esiste il "Buona la prima!"

Proviamo 30 volte LA scena. Perchè si tratta di UNA BENEDETTA SCENA. E noi la proviamo 30 volte in 3 ore. Perchè? Perchè?! Perchè?!?!
I motivi sono vari:
- perchè io devo "camminare più veloce come se dovessi andare a parlare con il capo e sei arrabbiata e vuoi dirgliene quattro" [ si certo! Le prime 13 volte ho un sorriso a 85 denti che non riesco a levarmi. Poi alla 14esima volta entro nella parte? No inizio solo ad avere male ai piedi e vorrei essere Jasmine che è seduta e fa finta di leggere da ormai un'ora e mezza!]
- perchè dopo la sesta prova mi danno in mano una certelletta azzurra da tenere con due mani
- perchè dopo la decima danno a quella dietro di me una cartelletta gialla da tenere sotto il braccio rivolto verso la telcamera
- perchè l'attore si tocca la fede in modo irritante [e vabbè anche tu...]
- perchè moglie e attrice non si stringono bene la mano
- perchè dopo la quindicesima prova la comparsa in fondo deve prendere anche in mano una penna [essenziale]
- perchè dopo la diciassettesima volta la comparsa davanti a me deve contare due secondi e poi girarsi e partire
- perchè la bambina non si è seduta bene in braccio al papà
- perchè forse è meglio farla sedere in braccio alla mamma [no, andava bene anche in braccio al papà]
- perchè la scrivania forse va meglio spostata un pò più indietro
- forse ancora un pò più indietro
- perchè l'attore si tocca ancora la fede in quel modo [e piantala un pò!!]
- perchè la bambina è ungherese e non ha capito bene cosa dovesse fare [è ungherese?! ma seriamente?? Ma non potevano scegliere un bambino, che con la macchinina ci azzeccava meglio e italiano così velocizzavamo il tutto?! Poi ora che la guardo bene è anche un pò strabica...ma forse sono solo stanca e acida. Forse eh! Moves!!!]
- perchè non c'è bisogno di quella comparsa quindi "vai pure a casa" [volevo andare io a casa!!Manda a casa me!]
- perchè "stringetevi un'altra volta la mano" [ma bastaaaa!]
- perchè dietro la telecamera sono in 15 e fanno casino assurdo [scusate!! Io ho mal di piedi e continuo a fare avanti e indietro con la faccia arrabbiata per nulla!]

Non so come ma alla fine in un atto di bontà ci lasciano andare, a noi comparse, e prima che cambino idea mi rimetto i miei orribili vestiti neri da hostess [grrr alla costumista, grrr!] e mi sciolgo quella coda immane.
Scappo via, correndo, dopo "solo" 8 ore di cui 3 passate a girare avanti e indietro sui tacchi, vestita e pettinata da zitella, sperando che se mai mi si dovesse vedere dietro agli attori [che fra l'altro non hanno nemmeno parlato! Cos'è sta storia? Dawson non mi ha insegnato proprio nulla!], non venga MAI riconosciuta da nessuno!