domenica 29 marzo 2015

La ragazza che...era in letargo fra 50.000 persone

Le cosa sono cominciate così: hanno cambiato l'ora.

E' tornata l'ora legale, che significa tante cose belle ok e capisco davvero che abbia anche qualche aspetto utile, ma siamo sicuri che sia legale questa cosa? A livello giuridico intendo. Perchè io ci rimango sotto. Sotto un treno proprio. Non so se sia esattamente quello o la primavera che arriva finalmente, il fatto è che comunque io entro nel mio letargo umano. Ed è bruttissimo, terribile e debilitante.
Non potrei andare in letargo con tutti gli orsi del mondo? Farmi sei mesi di ronfate e svegliarmi magrissima pronta per l'estate? In cui, fra l'altro, poi potrei scofanarmi la qualunque schifezza per prepararmi ai prossimi sei mesi di sonno? Magari svegliarmi giusto per Halloween, il mio compleanno, Natale e Carnevale? Ma anche dormire sempre andrebbe bene. 
Invece no. Devo sopportare l'inverno e il disgelo, che da una parte mi rende euforica ma dall'altra mi annebbia i neuroni.

E poi oggi! Oggi cosa succede? C'era pure la Stramilano! I 50.000 invadevano le vie del centro. Oggi. Ma dico chi c'è al comando della Stramilano? Una capra?! Un coyote?! In qualunque caso è animato da sadismo puro. C'era una cosa da fare e si chiamava #controllareilcalendario [lunare? boh, non devo essere io a dirtelo!] e l'hai fatta male. 
A parte che quando mi sono iscritta non avevo capito dove si nascondesse l'inghippo, ma sarei stata comunque moralmente obbligata a parteciparvi. E' diventata una tradizione mia e di mio pater da ormai 5 anni! [anche se non corriamo esattamente insieme, io per i primi km cerco di stargli dietro e poi ci rinuncio...] Però mi appello comunque al senso civico del coyote per il futuro!
E poi ma si può sapere quali orologi cambiano ora da soli? Quarti d'ora passati a fare i conti su quando puntare la sveglia. Alla fine ho dovuto puntarne una alle 6.05 e una alle 7.05 per essere sicura di svegliarmi. [Ha funzionato!] 

Quest'anno ci siamo mossi con una certa solida esperienza e abbiamo capito che la soluzione migliore è arrivare in macchina fino ad Affori e prendere la metro. Pugno del rispetto per noi! 
Ma io ero comunque ancora troppo in modalità orso grizzly al risveglio per quanto riguarda i riflessi e una volta fatti i biglietti e passati i tornelli mi sono accorta di aver lasciato il resto nella macchinetta. Allora sono tornata indietro, ma poi non potevo più passare con il biglietto fatto 20 secondi prima. Così, sempre con l'agilità dell'orso Yoghi, ho tentato di superarli, ma si trattava dei tornelli nuovi quelli formati da due vetri alti 1,5 m più o meno e io avevo in mano resto, biglietto, fazzoletto e cellulare. Troppe, troppe cose da gestire insieme il giorno in cui torna l'ora legale. Non so come mi ritrovo seduta sopra questi tornelli assassini che però sotto il mio peso, scopro che si aprono [se ci sono telecamere spero che abbiano visto che in realtà ho pagato il biglietto!] e io non ricordo perchè ma incredibilmente non cado! In compenso queste lastre di vetro in movimento sotto di me mi provocano un'abrasione sulle cosce. Dolore. Ma la dignità prima di tutto. "Fiuuu ce l'ho fatta. andiamo!" con tutta la disinvoltura possibile con la faccia bordò.

La metro arriva e vedo lei. Lei. E capisco che è così che voglio diventare.

[Alt! Un attimo di ordine nelle fasi della mia vecchiaia è d'obbligo: a 60 anni voglio essere come Paola Marella, a 70 anni voglio essere come Carla Gozzi, ma a 85 anni voglio essere come lei.]

Andava a fare la Stramilano, sola e con la sacchetta dell'anno scorso. Che tenera. In una tuta monocolore rosa direttamente dagli anni '80, di un materiale che non riesco a definire, ma lucido. Orecchini pendenti di zirconi rosa e fucsia che nemmeno Ivana Spagna quando cantava Dance Dance Dance avrebbe indossato. Ma era tenerissima. Con che cura aveva scelto i suoi 15 anelli per il suo outfit sportivo. Bellabellissima!

Con la sua immagine in testa corro verso il mio obiettivo, non c'è tempo da perdere: ho l'assoluta necessità di un palloncino che mi accompagni per tutta la corsa. E felice e contenta alla partenza avevo un palloncino ad elio attaccato al mio braccio che secondo la mia teoria avrebbe dovuto alleggerirmi. Purtroppo dopo 500 m si è attorcigliato ai miei capelli ed è volato via nel tentativo di disincastrarli.

A parte la triste vicenda del palloncino, tutto bene fino al km 5, poi male e bene a intermittenza di chilometro in chilometro. Fino al ristoro, a 2,5 km dall'arrivo. Lo so che i runners seri non si fermano, ma io non sono seria e non resisto di fronte a un gatorade se ho corso quasi 8 km! Insieme a quello mi mettono in mano un pacchetto di patatine e 2 biscotti che ovviamente non posso rifiutare. Mi infilo i biscotti nella felpa e corro i restanti chilometri con in mano delle WacKo's al gusto salame...[bleah fra l'altro!] molto professionale!!

Non so se sono riuscita ad accelerare ma alla fine ci ho messo circa 53 minuti e sono piuttosto soddisfatta, anche se all'arrivo mi sono accorta di aver perso per strada i biscotti! Tristissima me! 

Affrontare così di petto il cambio dell'ora, con sveglia all'alba e 10 km di corsa, comunque non è servito a darmi una svegliata e ha messo in pericolo le mie cosce sui tornelli della metro. Spero tanto di riattivarmi presto! Benvenuta primavera!




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