sabato 31 gennaio 2015

La ragazza che...aspettava una cartolina dagli anni '20

L'ozio va praticato con moderazione.
Modestie a parte sono una grande esperta in materia di ozio, dolce far niente e pigrizia. E' una di quelle cose per cui sento di essere proprio portata. Un dono di natura.
Non mi vedrete mai annoiarmi in attesa che riprendano le lezioni o il lavoro. Non mi sentirete mai lamentarmi perchè non so cosa fare e le giornate non passano mai. No, non esistono giorni noiosi se passati ad oziare.
Forse perchè ho delle regole molto ferree sull'ozio: solo se meritato e solo con moderazione! [Ma visto che il giudice sono io e la coscienza è la mia diciamo che è facile "rigare dritto. Comunque forse mi sentirei in colpa se le ore di otium superassero quelle del negotium. Forse. Di sicuro se mai un giorno arriverò alla pensione sarà una pacchia!]
[Apro un'altra parentesi quadra perchè questa devo proprio scriverla. Sento di essere così brava nella pratica dell'otium che secondo me sarei stata un ottimo politico nella Roma repubblicana. Mi ci vedo a Pompei in uno splendido giardino ornato da busti di marmo a scrivere aforismi e mangiare...ma mangiare cosa? Niente crepes negli anni a.c. immagino e io ho dei seri problemi con la frutta e la verdura. Non so se riesco davvero a visualizzarmi sdraiata su un triclinio a mangiare acini d'uva. Pensandoci bene anche i politici del giorno d'oggi non se la cavano male con la pratica dell'otium e possono giovare della bontà delle crepes: potrei essere portata anche per la politica contemporanea!]

Tutto questo sproloquio per dire che oggi ero a casa dall'università dopo un paio di settimane molto intense, ma non ho lasciato che la pigrizia prendesse il sopravvento su di me, o meglio, che lo facesse con moderazione. Quindi dopo essermi bruciata qualche neurone guardando l'ennesima replica di Una mamma per amica e di Everwood mi sono OBBLIGATA ad uscire a correre perchè c'era ancora la neve ed era da domenica che non muovevo un passo.

Io odio i post sul meteo, ma la neve è la neve e provoca in me sensazioni euforiche [anche il tanto odiato freddo è sopportabile], quindi ecco il mio primo post dedicato ad un evento atmosferico!
In primo luogo amo la neve quando cade di sera perchè sembra tutto perfetto e fiabesco e la luce gialla dei lampioni in strada dona un effetto da cartolina anni '20 che mi apre il cuore e sembra farmi respirare meglio [purtroppo con i lampioni a led che prima o poi arriveranno l'impressione sarà un pò diversa, ma non possiamo fermare il progresso per amore dell'effetto cartolina anni '20. ... Non possiamo proprio?!]. 



Inoltre il freddo ieri sera non mi ha impedito di sostare qualche minuto sul balcone con la testa girata all'insù e la bocca aperta ad aspettare di dissetarmi con i fiocchi di neve che sembrano sempre sbagliare clamorosamente un canestro facilissimo [io]. 

Insomma la meta della mia breve corsa mattutina non poteva che essere un bellissimo parco privato di una casa di cura al limitare del mio paese. Io lo adoro: è silenzioso, curato, con un sacco di animali, prati e "boschi", laghetti. Chi lo conosce può pensare che io stia esagerando, ma i miei occhi lo vedono esattamente così! 
Appena entrata mi ha accolto il primo laghetto semighiacciato, anzi semisghiacciato, ma non ho potuto resistere alla tentazione di mettere alla prova la stabilità del suo strato di ghiaccio. In tempi migliori io e la mia amica di corse siamo riuscite a "pattinarci" tranquillamente, ma oggi era chiaramente impossibile anche solo pensare una cosa del genere. Comunque ho scavalcato il bordo e molto cautamente ho poggiato un piede. Ovviamente il ghiaccio si è rotto (io ero ben ancorata al parapetto), ma è stato bellissimo come si è rotto. Sembrava lo strato di zucchero caramellato della crème brulée quando il cucchiaino bussa alla sua porta [slurp]: ho dovuto ripetere l'operazione crema catalana in più punti del laghetto perchè era troppo dolce il sapore che sentivo in bocca. 
Finalmente soddisfatta proseguo nella mia esplorazione del parco imbiancato esaltatissima all'idea di calpestare la neve candida e immacolata. Mi sentivo come Amstrong sulla Luna [se davvero ci è stato...dai facciamo Astolfo dell'Orlando Furioso sulla Luna], come Walter Bonatti sulle isole deserte, come Dante, come Ulisse, come Amerigo Vespucci. E' pazzo ma davanti a un prato innevato il mio primo "bisogno" è stato quello di vedere le mie impronte che arrivano per prime, se ne vedevano altre umane deviavo a distanza e camminavo euforica come un esploratore fortunato che lasciava le sue orme nella storia. Bah. Di solito non ho manie di protagonismo. 
La mia seconda necessità davanti al prato più grande e immacolato, in cui la neve bianca faceva male agli occhi, è stata quella di correre a zig zag finchè i polmoni non mi facevano male. Poi non mi è bastato più lasciare impronte, volevo sedermi per forza nella neve [forse ero anche un pò stanca], poi volevo assaggiarla [finchè non ho sentito il sapore dell'erba] e poi volevo lanciarla in aria. Lì dove io e Claire riposavamo sempre sdraiate dopo la corsa e dove mi toglievo le calze e le adagiavo vicino al suo viso, che con gli occhi chiusi non percepiva subito la presenza estranea [ahaha! che burlona!] 
E poi finalmente volevo alzarmi [fredda la neve era fredda]. Sono entrata nel bosco ed è stato ancora più bello. Normalmente odio il momento in cui si scioglie la neve, fa tutto schifo e mi mette fastidio e tristezza. Ma non nel bosco [che poi io lo chiamo bosco...ma esagero un pò, diciamo che nel parco c'è una discreta quantità di alberi raggruppati] è bellissimo. E' un continuo gocciolare di qualcosa che sembra pioggia, ma è più bella. Mi piace la pioggia, ma osservarla mi agita un pò perchè è troppo veloce. Invece la neve che si scioglie sembra meno soggetta alla forza di gravità, non so com'è ma è più dolce e delicata della pioggia e il suo suono è bellissimo. 
EUFORIA! Uno scoiattolo mi vede e i suoi movimenti veloci fanno cadere più neve. 
Euforia e basta.

Finchè non suonano le campane di mezzogiorno e devo porre fine alla mia ricerca di sensazioni da fattona e correre a casa con i piedi zuppi, le mani ghiacciate, degli maleinterpretabili aloni sui pantaloni e un sorriso da beota.

Dopo questo miscuglio di sensazioni alla Frodo nella Terra di mezzo tengo a precisare che non ero sotto effetto di niente e non ero ubriaca, solo la neve per degli attimi concretizza il mondo fiabesco in cui credo fermamente e il per sempre felice e contenta che agogno, nonostante tutti i "tanto la realtà è diversa dalle favole, è inutile credere in qualcosa che non esiste"...
Di conseguenza mi sento in obbligo di concludere questo post con un saluto a Babbo Natale, alla Befana, a Harry Potter, Peter Pan, Rapunzel, Fauna, Flora e Serenella, Sebastian, Timon e Pumba e mettiamoci pure Corto Maltese!



ps si ero lucida ma spero comunque che non mi abbia visto nessuno :)

sabato 24 gennaio 2015

La ragazza che...era un papavero alto alto alto

"Altezza metà bellezza"
mi ripete mia mamma da quando sono nata.

Sarà vero?
Non penso. Ma sono certa che l'altezza non è una cosa comoda!

Se escludiamo quella volta nella vita in cui, alzandomi sulla punta dei piedi sono arrivata a prendere una cosa nell’ultima mensola dello scaffale senza dover usare una scaletta [quelle volte che al supermercato assecondo la mia mania di non prendere i prodotti in "prima linea" anche se erano quasi irraggiungibili e senza arrampicarmi], è scomodissima. Magari per gli uomini no [aumenta il loro ego] ma per le donne di sicuro e se non per tutte di certo per me! Si, le scalette le uso lo stesso, per tutto. Non è che in punta di piedi sia molto comodo spostare scatoloni stracolmi di vestiti per il cambio dell'armadio. E no non ha aumentato il mio ego, anzi! E’ sempre stato motivo di disagio essere sopra la media! Ogni bambino e ragazzo che mi piaceva era più basso di me e i “fidanzamenti” erano sempre strani e ridicoli, tanto che le maestre ne avevano approfittato nella recita di prima elementare, “gli animali del bosco”, in cui io allodola convolavo a nozze con un altro allodolo più basso di me di 30 cm [facciamo 20] provocando un momento di ilarità imbarazzante.


Comunque se siete bassi e non siete ancora convinti della mia non fortuna perchè quotidianamente avete problemi ad arrivare all’ultimo scaffale, dopo questo elenco non avrete più dubbi.

- Il primo grande problema è la dimensione del letto. Persino gli svedesi, che vantano l’altezza media più alta europea si ostinano a produrre all’Ikea letti standardizzati con misure assurde non compatibili con il resto del mondo ma comunque non più lunghi di 2 m! Che rabbia!! A me va ancora bene, con i miei 182 centimetri perchè mi avanzano ben 8 cm sia sopra la testa che sotto i piedi, ma sono proprio un caso al limite!

- Le scarpe. Nonostante l'altezza devo dire che ho un piede abbastanza nella norma femminile, quindi non fatico a trovare scarpe da donna che mi calzino bene, ma amiche alte sono costrette a ripiegare su modelli maschili o addirittura a frugare nei negozi di trans, per trovare qualcosa di più "elegante" [ma giusto un pelo volgare]! E comunque è un punto che tocca a fondo la mia sensibilità perché fin dalla seconda elementare non ho più potuto indossare le scarpe di Barbie e della Lelly Kelly perché quei cafoni non andavano oltre al numero 35. Niente gadget speciali per me e lacrime amare quando le mie compagne entravano in classe con le scarpe parlanti e le luci fucsia. [insuperabile trash anni '90]

- I pantaloni però sono un vero tasto dolente…Mi va bene che ultimamente si usino i "risvoltini" a mo' di acqua in casa, quindi io senza risvoltini riesco comunque ad avere pantaloni normali Se non fosse che odio il freddo e d’inverno non metto praticamente altro che stivali per coprire dal vento gelido quei 20 cm dalla caviglia in su di gamba scoperta! Quindi…produttori di pantaloni italiani abbiate cuore e allungate le gambe! Quelli bassi possono sempre farsi l’orlo e accorciarle!!! Io voglio dei pantaloni lunghi! Basta pinocchietti!! Giuro che pagherò la stoffa in più. 
[Ma se davvero la moda è ciclica tremo al pensiero del ritorno delle zampe dei Cugini di campagna]

- Forse non ci avete mai pensato ma il fatto di essere alta mi preclude molti lavori per cui potrei essere portata. A parte il pilota di caccia per il quale mi mancano anche più di 3 decimi, ma non potrei mai nemmeno fare il ladro ad esempio. E’ oggettivamente più scomodo per una persona alta entrare e circolare nei condotti dell’aria condizionata come in ogni film d’azione che si rispetti si vede. Inoltre le persone alte danno anche più nell’occhio e non potrei mai fare un lavoro in cui si deve passare inosservato, come la spia o il paparazzo.

- Per non parlare della coordinazione psicomotoria. Un vero disastro! Sorvoliamo sulla danza, della quale posso anche fare a meno nella vita [a proposito…sono sicura che anni fa non mi sarei vergognata tanto di fare i balli di gruppo nei villaggi turistici se non fossi spuntata di 30 cm dalla massa di mie coetanee!], ma nell’atletica a livello coordinativo faccio pena! Impiego il triplo del tempo dei miei compagni a imparare un esercizio nuovo e comunque non mi verrà mai bene come loro…

- Sempre nel capitolo scarpe c’è un altro fatto importante da citare! Non posso mettere i tacchi…o meglio, nessuno me lo vieterebbe ovviamente, mi frena solo il fatto di spuntare ancora di più e di dovermi inginocchiare per salutare le persone. Quindi opto per le ballerine, che però nelle occasioni eleganti rispetto a tutte le altre intacchettate mi fanno sentire in pantofole [a forma di piede enorme]

- In aereo e in macchina il mio posto sarà sempre più scomodo del tuo, fortunata persona alta 1.70! E in treno è inutile che mi guardi male, non sono sdraiata sul sedile per toccare le tue ginocchia, i posti sono piccoli e ho i femori lunghi!

- Sono sempre stata e sempre sarò la più pesante fra le mie amiche. Certo ora capisco il perché e il per come, ma alle elementari era una tortura!

- Inoltre visto che il mondo è contro le persone alte e niente è pensato per loro, queste necessariamente si ingobbiscono: specchi bassi nei bagni pubblici, targhette ad altezza ombelico nelle mostre [pessima combo con la miopia], banchi e tavoli bassi in cui inoltre non entrano le ginocchia!

- Quando faccio una foto in piedi con le mie amiche sembro la loro mamma.

- Dulcis in fundo…le battutine terribilmente scontate! Non è possibile che siano sempre quelle! Sempre! Sono diplomatica e rispondo gentilmente con un convintissimo “Eh si…eggià!” ma se sai leggere fra le righe capisci che le vere risposte sono ben altre. “No, non gioco né a basket né a pallavolo”, “ No, niente acqua innaffiata sui miei piedi da piccola e nemmeno genitori pazzi che mi tiravano le gambe”, “Il tempo è uguale, proprio identico, ma da qui se proprio vuoi saperlo vedo meglio la tua calvizie in effetti. E anche la forfora.”
Che poi io non è che se vedo una persona bassa tutte le volte le chiedo se mi puzzano i piedi anche con le scarpe.

Se proprio questo mondo crudele che se ne frega dei più alti, costringendoli a letti su misura, a viaggi con le ginocchia in gola, a outfit con le caviglie scoperte e le scarpe con piume fucsia[se con il tacco sopra il 42] volesse un giorno mostrarsi più comprensivo [non dico di alzare l’altezza dei campanelli delle case eh, solo comprensivo] potrebbe almeno tentare di rinnovare il suo repertorio di battute. Capisco che ciò destabilizzi ogni convenevolo nei dialoghi fra alti e bassi, ma se proprio si vuole scegliere l'opzione simpatia a tutti i costi, si potrebbe anche solo fare piccole variazioni. "Ma i tuoi hanno scoperto che crescina rapida non funziona sulle pelate ma sulle gambe si?", "Ma se togli gli occhiali ti vedi i piedi?", "I tuoi pantaloni li hai presi da Zara Home? Perchè le mie tende sono fatte della stessa stoffa...", "Ecco perchè sei in ritardo, perchè da sdraiato la testa e i piedi hanno un fuso divero!".

No, ok scherzavo. Fanno schifo anche queste!



martedì 20 gennaio 2015

La ragazza che...era attorniata da macachi

Ancora senza tempo per scrivere liberamente i miei pensieri interessantissimi. [smile]
Per questo mi tocca ripiegare su una vecchia scrittura e avventura [è lì che andrebbe collocato questo post, se fossi in grado di sfruttare tutte le capacità di questo blog, ma imparerò!]. Precisamente risalente alla fine di settembre dell'anno appena concluso, quando ho passato una piacevole settimana vestita di fucsia a regalare caramelle in centro a Milano.
Un incubo. Anche perchè era la terrificante settimana della moda.
[Anche se almeno il martedì mi sono divertita vedendo le sfilate di saltimbanchi che andavano al Vogue Fashion Night]




"Durante questa settimana, mentre distribuivo mentos in Cadorna, ho fatto anche delle considerazioni più o meno sociali. Eccole di seguito:

- gli anziani sono cleptomani
- in particolare le anziane con la scusa dei nipotini diventano anche moleste
- il 50 % delle persone che sono venute da me ha i denti molto brutti, magari anche per colpa di quelle mentos che pretende avidamente...
- più l'ambiente è affollato più mi sembra di diventare simile a un distrubutore, non distinguibile dalle mie colleghe e con il quale non è necessario essere educati
- più la gente è di fretta più pensa che io sia in grado di passargli mentos come si passano spugne a un marciatore
- meno l' ambiente è affollato più perdo le sembianze di un distributore e ritrovo le mie e la gente mi dice anche "buona giornata e buon lavoro!". Alcuni più loquaci si lanciano anche in qualche chiacchiera con un "salve signorina, ci rincontriamo!", mentre tu di lei/lui al massimo potresti riconoscere i denti e ti accorgi che anche per te tutte le persone hanno perso le loro sembianze, assumendo quelle di un branco di macachi. Tutte, tranne i bambini
- i bambini sono gli unici che potrebbero chiedere "Ancora caramelle dai!", ma che paradossalmente non lo fanno e qualunque quantità di mentos tu gli dia ti ringraziano con gli occhi luccicanti
- nonostante la somiglianza ai macachi la gente in realtà non sa più utilizzare il pollice opponibile e vorrebbe che insieme alle mentos, chiudessi a ciascuno anche la mano per tenere il contenuto ben saldo
- anche le papille gustative di molte persone non funzionano più, in quanto chiedono in continuazione gusti che sostengono gli siano stati distribuiti il giorno precedente, ma che spesso non sono nemmeno in commercio (coca cola, quelle con la foglia, arancia)

E potrei continuare con categorie più specifiche...ma mi fermo e aggiungo che ogni volta che faccio questi lavori il genere umano perde i "punti dignità" e acquista quelli "schifezza". Io mi attacco all' illusione di non essere così e spero almeno che dopo queste esperienze impari ogni volta ad essere sempre meno macaco.

Spero anche di smettere presto di sognare una folla che mi viene in contro correndo e di muovere durante il sonno il braccio come se dovessi distribuire qualcosa."



A mesi di distanza faccio un'aggiunta, descrivendo una categoria specifica, anzi un personaggio specifico.

Uomo, mezza età, distinto, non viscido né provolone. Passa camminando e sorridendo, come se fosse a Forte dei Marmi e stesse per andare a mangiare quelle buonissime frittelle di riso e non in Cadorna, verso la metro. Non è di fretta e non c'è tanta gente, quindi ha tutta la calma per accettare le mentos che gli sto porgendo con un "PREGO" sorridente. Lui, sempre con il suo sorriso da frittella di riso, accetta le caramelle ed esclama "Oh grazie! Che bello! Condom!".
...
...
O.O

"No guardi, sono caramelle..."
...
...

Si ferma [nel frattempo aveva proseguito la sua camminata alla fortemarmino].
Torna indietro e non solo è visibilmente deluso, ma mi restituisce le caramelle!!

"Allora non mi interessa, grazie"

lunedì 12 gennaio 2015

La ragazza che... gridava "V per vecchietta!"

La vecchiaia è quando si comincia a dire: "Non mi sono mai sentito così giovane"


disse Jules Renard


Ma se io dicessi che non mi sono mai sentita così vecchia? Cosa sta cominciando per me?


In questo mese mi sembra di essere invecchiata di un sacco di anni! Non che prima la situazione fosso tanto diversa, mi sono sempre sentita biologicamente predisposta alla vecchiaia, alle sue comodità e ai suoi piaceri, ma con più moderazione di adesso. Il fatto che trovassi esaltanti i tornei di bocce e carte e che amassi spasmodicamente i telefilm della rai non mi sembrava particolarmente rilevante, ma ultimamente i segni dell’incedere del tempo sui miei modi di vivere si sono fatti molto pressanti.
[Il fatto di aver ripreso gli allenamenti non ha aiutato e non mi ha fatto sentire più giovane. Era dal primo dicembre che non indossavo le scarpe da tennis e ora sono 5 giorni che mi muovo come mai spero di tornare a muovermi in vita mia: alzarmi dal divano e scendere le scale sono le cose peggiori che mi auguro.]

Ad esempio in questo periodo...


- la mia più grande aspirazione in una giornata è dormire il più possibile, poi viene il resto. [So che molti anziani soffrono di insonnia, ma sono certa che io a 70 anni dormirò senza problemi!]

- ho passato il venerdì sera a casa, da sola (cagnolini in grembo o fra i piedi) a guardare documentari come “Dinosauri contro mammiferi". No, se ve lo state chiedendo almeno non stavo lavorando a maglia [anche se disegnare ad autocad non mi fa guadagnare punti] e si, vincono i mammiferi

- domenica mattina mi sono messa a guardare un altro documentario (per non perdere la mano): “la grande corsa”, incentrato sulle migrazioni stagionali di zebre, trichechi e antilocapre [un bellissimo nome a mio parere]
-le mattine scorse, sempre mentre disegnavo, ho guardato le repliche di Un posto al sole stagione 10, del 2009 [si questa è particolarmente preoccupante!!]

- domenica pomeriggio, per la terza volta in un mese ho lavato il mio pavimento alias campo da curling [o.O questo è ancora più preoccupante per il mio animo giovine]

- penso alla laurea come alla pensione

- la sera non vedo l’ora di bere il mio tè alla vaniglia con latte e una pina colada è il massimo della trasgressione

- sabato ho passato 2 ore a insultare mentalmente e a voce alta Quentin Tarantino perché in Bastardi senza gloria non è stato per nulla fedele alla storia, come se io avessi vissuto in Francia negli anni’40


- non posso vivere senza canottiera e la gente che in inverno è in maniche corte attira i miei sguardi di disapprovazione

- ogni puntata di SOS Tata mi fa piangere. E amo tata Lucia

- settimana scorsa per la prima volta sono andata al cinema da sola con i miei popcorn e mi hanno assegnato un solitario e triste posto singolo

- per me una bicicletta se non ha un cestino di vimini con il copricestino, non è una bici comoda

-  alle medie ero molto più affascinata da Confidenze che da Cioè e alle superiori la mia rivista preferita era Ok la salute prima di tutto

- i miei cantanti preferiti hanno un seguito con l'età media più alta di quella dei miei genitori

- le bacchette dei miei occhiali si allentano sempre e tirarli su con l'indice mi da molta soddisfazione

- al mare accompagnavo sempre mia nonna nelle passeggiate sul bagno asciuga per migliorare la circolazione delle caviglie e non posso negare di essere stata contagiata da questa abitudine




Comunque da vecchia ho sempre voluto essere come Paola Marella e Carla Gozzi. Pensavo fossero delle distinte 60 enni , fino a quando non ho scoperto che una ha l’età di mia mamma e l’altra è addirittura più giovane…
Forse ho esagerato un pò con le aspettative sulla loro vecchiaia [per quanto affascinanti, i capelli o ciuffi bianchi invecchiano un sacco!], ma spero che Paola e Carla si mantengano così fino ai 65 anni per permettermi di continuare ad ambire a loro.





[Anche se qui Paola è vestita oscenamente!]

venerdì 2 gennaio 2015

La ragazza che...e l'anno della capra

Il peggior inizio dell'anno di tutti gli anni che ho vissuto!Decisamente!

In primo luogo...
Cosa c'è di peggio che vomitare? 
Già è una cosa riluttante di suo, ma sono riuscita a peggiorare il tutto...
La prima mossa è stata quella di pensare di aver superato il virus e nutrirsi abbondantemente al cenone di Capodanno. [Non ho bevuto altro che un goccio di champagne al brindisi] 
Dopo la cena era quindi la notte del primo gennaio ed ero a dormire a casa del mio ragazzo.
Dopo sole 3 ore di sonno mi sveglio e corro verso il bagno senza occhiali trovandolo occupato. Torno in camera per prendere gli occhiali, ricorro in bagno per verificare ciò che ho visto (o non ho visto) in modalità non vedente, ma trovo comunque il bagno occupato. Ritorno in camera e prendo il cestino della carta, sembrandomi l'unica soluzione possibile. Poi però, dopo le mie corse, tutta la famiglia viene svegliata e mobilitata e io posso entrare in bagno.

Cosa c'è di peggio che vomitare a questo punto?
Non vomitare.

Non so perchè, stavo davvero male, ma niente [avevo creato troppe aspettative forse?!].
Sono seguiti sensi di colpa per la levataccia collettiva che ho causato e un primo dell'anno digiuno con un colorito grigio cenere, in cui perfino la parola "cremina al mascarpone" mi faceva cambiare cera.

Mi sto riprendendo ora? Visti i precedenti non lo so più...ma sto sicuramente meglio, tanto che oggi decido che è il momento di tagliare i capelli. Anzi, spuntare, ci tengo.

Parentesi sui capelli.
Sono lunghi, sempre più lunghi e ogni sforbiciata è una pugnalata al cuore. Sono secoli che non cambio "taglio" e parrucchiere e quando due anni fa ho preso la scelta coraggiosa e trasgressiva di fare la frangia mi sono maledetta per tutto l'anno seguente! Morale: zero cambiamenti! Sono ancora troppo freschi ricordi dei mie pianti dopo essere liberata dalle grinfie dei mille parrucchieri che ho provato e che interpretavano a loro modo la frase "Al massimo 3 centimetri vi prego!". [ Amo il melodramma, si vede?]
Purtroppo i rapporti idilliaci con il mio parrucchiere di fiducia hanno iniziato a incrinarsi da quando per spuntare quei precisissimi 2 cm ha cominciato a chiedermi 50 euro. 
Ok che li spunto una volta ogni 10 mesi, ma oggi non avevo voglia di spendere e ho detto basta. Non so come mi sono lasciata convincere dalle ottimiste amiche di mia mamma ad andare dai parrucchieri cinesi. Dopo una serie di"E' solo una spuntatina, un taglio facile, cosa vuoi che sia", "Io ci vado da tempo e c'è una ragazza bravissima", "Se non ti fidi porta il tuo shampoo..." ho stupito me stessa ed eccomi lì, armata di shampoo, balsamo e asciugamano! 
L'inizio non è male: il negozio è pieno e  il lavaggio fila abbastanza liscio, un po' energico ma liscio. [A parte il fatto che ho sempre mille problemi con il lavatesta che mi frantuma il collo costringendomi a sostenere la testa con le mani a risciacqui finiti, ma non è di certo colpa loro]
Il dramma inizia quando mi siedo sulla poltrona sotto le mani di uno con i capelli alla Goku. [No, non è la ragazza bravissima]. Prima di tutto mi sembra guardi un pò male il mio asciugamano in microfibra rosa, poi inizia a spazzolarmi i capelli con la stessa forza con cui io uso il battipanni sui materassi. Male, malissimo. Vorrei fermarlo e dirgli "Faccio da sola" ma il fatto di essere arrivata con shampoo e balsamo mi frena e resisto. 
Ok, i miei capelli si annodano anche solo se li guardi e pensi a un nodo e anche io li odio tantissimo, ma non mi faccio così male e tu sei un parrucchiere!!! 
Dopo queste torture cinesi alla mia cute, inizia a phonare e io dico [probabilmente come se stessi parlando a un sordo accompagnando il tutto a continui gesti della forbice] "No, devo tagliarli [gesto della forbice, spero almeno di non aver detto "zac zac"], tanto così [gesto con la mano]". 
Lui mi guarda [arrabbiato? sereno? rancoroso? NON LO SO!!Mi sembra inespressivo, ma di sicuro non sorride] e dice "Si, dopo" [Dopo quando?? Mmm...]
Non importa, ancora fiduciosa penso di avere i capelli gocciolanti e che voglia giusto asciugarli un minutino. Invece continua e continua, ma la cosa più irritante è che nonostante la tortura con lo sbattipanni per pettinarmi, scopro che non ha affatto eliminato i nodi e mentre me li asciuga incastrando ogni volta la mano fra i miei capelli, la mia testa si sposta violentemente da una parte all'altra e sembra una parrucca pronta a volare via. 
In uno di questi movimenti convulsi della mia testa, ai quali non riesco a oppormi, noto la "ragazza brava" di cui parlavano le amiche di mia mamma che taglia i capelli alla signora accanto a me. I suoi capelli sono BAGNATI.

E' la goccia.
Passi la musica pop cinese di sottofondo per carità, la loro figlia di un anno che mangia wurstel crudi che mi fanno venire la nausea, amen me la tengo. Passi anche il fatto che la spazzola nelle mani di Goku sembri una mannaia. Quello che non può passare è che un saiyan si stia preparando a tagliare i miei capelli ormai ASCIUTTI!!

Quando mi chiede da che parte tengo la riga rispondo "Al centro. Comunque non li taglio...devo correre a casa...mi hanno chiamata...devo proprio andare!"
Lui si ferma e mi guarda per 5 secondi immobile...
1...Che ha?
2...Ha capito?
3...Devo fare i gesti?
4...Che vuole?!?
5...Che faccio?!?
...e dice "Quindi al centro ma no taglio?"

Torno a respirare.
E respiro ancora meglio quando esco.

Probabilmente sono stata sfigata a capitare con Goku. Probabilmente sarei uscita felicissima se mi avesse tagliato i capelli la ragazza brava. Probabilmente le prossime volte non avrei nemmeno più portato il mio armamentario di shampoo da casa. Ma pur essendo disposta a dare una seconda possibilità sono certa che almeno in questo anno della capra, secondo l'oroscopo cinese, non mi rivedranno più!

Buon 2015!

Si accettano consigli su parrucchieri onesti e che usino le mie stesse unità di misura! [2 centimetri please!]