martedì 14 aprile 2015

La ragazza che...più chiacchere e meno chiacchiere

E' sera e oggi ho avuto fame in ogni istante. 
Se penso a qualcosa da mangiare è la fine dell' inner peace. Ora capisco le difficoltà di Kung Fu Panda in allenamento. Io non mi sto allenando, ma è brutto lo stesso.

Così mi viene in mente uno dei momenti più deludenti della mia vita. [non seri si intende]

Seconda o terza elementare [o forse addirittura quarta o quinta, comunque, elementari!], primo giorno di scuola e discorsi delle maestre sui propositi e le speranze. [mi sa che i racconti sulle nostre vacanze erano rimandati e riservati all'attesissimo tema "Cosa hai fatto nelle tue vacanze"] 
Comunque io mi distraggo e guardo il giardino, fino a che non sento la parola magica
Quella parolina che potrebbe convincermi ad alzarmi dal divano persino durante una puntata de "Il boss delle cerimonie", ad uscire a potare un cipresso in una notte gelida di gennaio.
Quella mattina di settembre io sentii distintamente la parola "chiacchere". 
E fu subito euforia. Che brave le maestre che ci accolgono con un vassoio di chiacchere il primo giorno di scuola. Che buone le chiacchere ricoperte di zucchero a velo. Che bello lo zucchero a velo che sembra neve soffice. Che meraviglia la soffice neve che cade leggiadra...e via così.
Ero felice e amavo le mie maestre.
Poco importava il motivo dei dolci di carnevale a inizio settembre, chissenefregava. Io aspettavo solo che la porta si aprisse e che entrasse una bidella con il vassoio. Avevo l'acquolina in bocca e fame.

Poi vedo i miei compagni che iniziano ad alzarsi ed ad andare in fila verso la cattedra, anzi no, guardando meglio, verso il cestino. Sconcertata quando sono rimasta l'ultima seduta a bocca spalancata, li seguo, io che non avevo capito nulla e che stavo ancora pensando alla neve. Li seguo e vedo che ognuno si porta la mano alla bocca e butta qualcosa di invisibile nella spazzatura.
EH?!? What? Che cacchio fate?!
Lo fanno tutti e lo faccio anche io non capendo un' acca della situazione e tenendo comunque d'occhio la porta, sempre in attesa.

"Bravi bambini, ora che avete buttato via tutte le vostre chiacchiere di quest'anno, possiamo iniziare a lavorare sicuramente in silenzio..."

Buttato via cosa? QUINDI? Quindi per una stupida I di troppo che parlata non si sente neppure niente chiacchere? 
Mi sono fatta fregare così da un misero gioco di parole a cui fra l'altro nessuno ha pensato e di cui nessuno è shockato?!


E' stato brutto. Molto. E non so nemmeno perchè ci ripenso così attentamente visto che ancora oggi sento il sapore delle chiacchiere appena pregustato, diventare amaro e acido e la fame più forte.

Le chiacchere a settembre non si sono mai viste del resto. E nemmeno ad aprile. 
Ma io ho ancora più fame e vorrei che Pasqua arrivasse sempre il più tardi possibile perchè il tempo delle chiacchere è sempre troppo corto!



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