sabato 31 gennaio 2015

La ragazza che...aspettava una cartolina dagli anni '20

L'ozio va praticato con moderazione.
Modestie a parte sono una grande esperta in materia di ozio, dolce far niente e pigrizia. E' una di quelle cose per cui sento di essere proprio portata. Un dono di natura.
Non mi vedrete mai annoiarmi in attesa che riprendano le lezioni o il lavoro. Non mi sentirete mai lamentarmi perchè non so cosa fare e le giornate non passano mai. No, non esistono giorni noiosi se passati ad oziare.
Forse perchè ho delle regole molto ferree sull'ozio: solo se meritato e solo con moderazione! [Ma visto che il giudice sono io e la coscienza è la mia diciamo che è facile "rigare dritto. Comunque forse mi sentirei in colpa se le ore di otium superassero quelle del negotium. Forse. Di sicuro se mai un giorno arriverò alla pensione sarà una pacchia!]
[Apro un'altra parentesi quadra perchè questa devo proprio scriverla. Sento di essere così brava nella pratica dell'otium che secondo me sarei stata un ottimo politico nella Roma repubblicana. Mi ci vedo a Pompei in uno splendido giardino ornato da busti di marmo a scrivere aforismi e mangiare...ma mangiare cosa? Niente crepes negli anni a.c. immagino e io ho dei seri problemi con la frutta e la verdura. Non so se riesco davvero a visualizzarmi sdraiata su un triclinio a mangiare acini d'uva. Pensandoci bene anche i politici del giorno d'oggi non se la cavano male con la pratica dell'otium e possono giovare della bontà delle crepes: potrei essere portata anche per la politica contemporanea!]

Tutto questo sproloquio per dire che oggi ero a casa dall'università dopo un paio di settimane molto intense, ma non ho lasciato che la pigrizia prendesse il sopravvento su di me, o meglio, che lo facesse con moderazione. Quindi dopo essermi bruciata qualche neurone guardando l'ennesima replica di Una mamma per amica e di Everwood mi sono OBBLIGATA ad uscire a correre perchè c'era ancora la neve ed era da domenica che non muovevo un passo.

Io odio i post sul meteo, ma la neve è la neve e provoca in me sensazioni euforiche [anche il tanto odiato freddo è sopportabile], quindi ecco il mio primo post dedicato ad un evento atmosferico!
In primo luogo amo la neve quando cade di sera perchè sembra tutto perfetto e fiabesco e la luce gialla dei lampioni in strada dona un effetto da cartolina anni '20 che mi apre il cuore e sembra farmi respirare meglio [purtroppo con i lampioni a led che prima o poi arriveranno l'impressione sarà un pò diversa, ma non possiamo fermare il progresso per amore dell'effetto cartolina anni '20. ... Non possiamo proprio?!]. 



Inoltre il freddo ieri sera non mi ha impedito di sostare qualche minuto sul balcone con la testa girata all'insù e la bocca aperta ad aspettare di dissetarmi con i fiocchi di neve che sembrano sempre sbagliare clamorosamente un canestro facilissimo [io]. 

Insomma la meta della mia breve corsa mattutina non poteva che essere un bellissimo parco privato di una casa di cura al limitare del mio paese. Io lo adoro: è silenzioso, curato, con un sacco di animali, prati e "boschi", laghetti. Chi lo conosce può pensare che io stia esagerando, ma i miei occhi lo vedono esattamente così! 
Appena entrata mi ha accolto il primo laghetto semighiacciato, anzi semisghiacciato, ma non ho potuto resistere alla tentazione di mettere alla prova la stabilità del suo strato di ghiaccio. In tempi migliori io e la mia amica di corse siamo riuscite a "pattinarci" tranquillamente, ma oggi era chiaramente impossibile anche solo pensare una cosa del genere. Comunque ho scavalcato il bordo e molto cautamente ho poggiato un piede. Ovviamente il ghiaccio si è rotto (io ero ben ancorata al parapetto), ma è stato bellissimo come si è rotto. Sembrava lo strato di zucchero caramellato della crème brulée quando il cucchiaino bussa alla sua porta [slurp]: ho dovuto ripetere l'operazione crema catalana in più punti del laghetto perchè era troppo dolce il sapore che sentivo in bocca. 
Finalmente soddisfatta proseguo nella mia esplorazione del parco imbiancato esaltatissima all'idea di calpestare la neve candida e immacolata. Mi sentivo come Amstrong sulla Luna [se davvero ci è stato...dai facciamo Astolfo dell'Orlando Furioso sulla Luna], come Walter Bonatti sulle isole deserte, come Dante, come Ulisse, come Amerigo Vespucci. E' pazzo ma davanti a un prato innevato il mio primo "bisogno" è stato quello di vedere le mie impronte che arrivano per prime, se ne vedevano altre umane deviavo a distanza e camminavo euforica come un esploratore fortunato che lasciava le sue orme nella storia. Bah. Di solito non ho manie di protagonismo. 
La mia seconda necessità davanti al prato più grande e immacolato, in cui la neve bianca faceva male agli occhi, è stata quella di correre a zig zag finchè i polmoni non mi facevano male. Poi non mi è bastato più lasciare impronte, volevo sedermi per forza nella neve [forse ero anche un pò stanca], poi volevo assaggiarla [finchè non ho sentito il sapore dell'erba] e poi volevo lanciarla in aria. Lì dove io e Claire riposavamo sempre sdraiate dopo la corsa e dove mi toglievo le calze e le adagiavo vicino al suo viso, che con gli occhi chiusi non percepiva subito la presenza estranea [ahaha! che burlona!] 
E poi finalmente volevo alzarmi [fredda la neve era fredda]. Sono entrata nel bosco ed è stato ancora più bello. Normalmente odio il momento in cui si scioglie la neve, fa tutto schifo e mi mette fastidio e tristezza. Ma non nel bosco [che poi io lo chiamo bosco...ma esagero un pò, diciamo che nel parco c'è una discreta quantità di alberi raggruppati] è bellissimo. E' un continuo gocciolare di qualcosa che sembra pioggia, ma è più bella. Mi piace la pioggia, ma osservarla mi agita un pò perchè è troppo veloce. Invece la neve che si scioglie sembra meno soggetta alla forza di gravità, non so com'è ma è più dolce e delicata della pioggia e il suo suono è bellissimo. 
EUFORIA! Uno scoiattolo mi vede e i suoi movimenti veloci fanno cadere più neve. 
Euforia e basta.

Finchè non suonano le campane di mezzogiorno e devo porre fine alla mia ricerca di sensazioni da fattona e correre a casa con i piedi zuppi, le mani ghiacciate, degli maleinterpretabili aloni sui pantaloni e un sorriso da beota.

Dopo questo miscuglio di sensazioni alla Frodo nella Terra di mezzo tengo a precisare che non ero sotto effetto di niente e non ero ubriaca, solo la neve per degli attimi concretizza il mondo fiabesco in cui credo fermamente e il per sempre felice e contenta che agogno, nonostante tutti i "tanto la realtà è diversa dalle favole, è inutile credere in qualcosa che non esiste"...
Di conseguenza mi sento in obbligo di concludere questo post con un saluto a Babbo Natale, alla Befana, a Harry Potter, Peter Pan, Rapunzel, Fauna, Flora e Serenella, Sebastian, Timon e Pumba e mettiamoci pure Corto Maltese!



ps si ero lucida ma spero comunque che non mi abbia visto nessuno :)

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