martedì 18 novembre 2014

La ragazza che...amava solo il treno che portava ad Hogwarts

Già, l'unico treno che apprezzo è l'espresso per Hogwarts [mi accorgo di essere un pò monotematica per citazioni e paragoni...]. Tutti gli altri fanno schifo! E le stazioni forse anche di più!
Niente cioccorane come spuntini, niente topi, rane o civette [quasi quasi questo è un bene, anche se una volta ho visto un uomo con un pollo vivo in un sacchetto!], niente posti a sedere al ritorno. Insomma tutti questi "niente" in cambio del controllore più antipatico del mondo detto "il rosso" che anche se il treno è in ritardo di 6 giorni e tu sei seduta in prima classe perchè tanto è vuota ti fa alzare, signori che se vedono che stai leggendo cercano di venderti i loro libri [-.-'], signori che se vedono che stai leggendo si sentono in obbligo di parlarti di letteratura, signori che se vedono che stai leggendo ti dicono che hanno finito la pensione e ti chiedono soldi per il biglietto di ritorno, signori che...e che cacchio! Sto leggendo!


Oggi ripropongo uno scritto di un paio di anni fa in cui come una zitella (della quale ho quasi tutti i requisiti) mi lamentavo dei treni, del sistema, dell'ignoranza, del tempo e della maleducazione, ovvero di tutto ciò di cui si lamentano le comari per eccellenza!
[Questo post, se fossi una zitella con competenze informatiche, andrebbe sotto la sezione "vecchie avventure e vecchie scritture".]

Oggi le particolarità erano: il simpatico "rosso" che è venuto a urlarci a gran voce di scendere dal treno, tornare indietro di 200 metri e passare all'altro binario per prendere un altro treno. Il tutto nella peggior stazione della tratta, in cui grazie ai lavori in corso da 4 mesi non esiste la pavimentazione e tutta la mandria di persone da cui venivo trasportata, camminava su una ghiaietta fine fine fine che mi è entrata tutta tutta tutta nelle scarpe, mentre sotto la pioggia non avevo l'ombrello e la sciarpa che avevo in testa si inzuppava.
A distanza di due anni ovviamente non è cambiato nulla e ciò fa delle mie lamentele uno sfogo sempiterno:


"Posso accettare il ritardo di questa mattina, anche se un paio di gradi sotto lo zero non dovrebbero mobilitare un treno che parte da Canzo Asso (certo, accetterei il fatto più facilmente se a queste condizioni mi trovassi a Nairobi, ma sono tollerante anche a Carugo);
Posso accettare l'impiegata lenta che impiega 20 anni per darmi un biglietto per una corsa singola mentre il mio treno sta partendo e che crea una coda interminabile per i mensili e i settimanali, ma suvvia anche io sono lenta, posso capirla...;
Posso accettare che il mio treno sosti dai 5 ai 10 minuti in ogni stazione, siamo tutti stanchi a fine giornata;
Posso accettare che dopo altri 10 minuti di attesa a Mariano ci venga urlato, a gran voce (l'altoparlante si utilizza solo per le occasioni importanti, è già stato usato 2 minuti prima per comunicarci che si sta viaggiando in ritardo [grazie per la puntuale precisazione], non vogliamo che si consumi per usura...), di scendere dalla vettura e spostarci sull'altro binario che presto o tardi arriverà un altro treno a prenderci.
Quello che non posso accettare è un ascensore nuovo che non va e una vecchietta che deve farsi 4 rampe di scale per la loro doppia inefficienza;
Non posso accettare una debole e incomprensibile voce da un ancor più debole altoparlante che dice, come fosse uno sbaglio, che il treno su cui eravamo prima riprende la corsa, mentre quei minchium di schermi inutili che sono stati messi al posto di tettoie continuano a sbraitare stupide pubblicità;
Non posso accettare che dopo 5 secondi dall'annuncio, quando la maggior parte delle persone non si era nemmeno accorta che l'altoparlante avesse emesso suono, il treno sia ripartito lasciando a bocca aperta, con espressioni inebetite tutte le persone (me compresa), a cui poco prima era stato ordinato di aspettare al freddo un altro simpatico convoglio, a guardare il treno che va e a pensare "è uno scherzo, ora si ferma....ora si accorgono di essere dei cafoni ignoranti e ci danno il tempo, anche alla vecchietta di prima, di rifarci le 4 rampe di scale e risalire sul treno";
Non posso accettare che il personale della stazione ci si barrichi dentro facendo finta di non esistere e di non sentire gli insulti e i pugni sulle porte solo perchè non è capace né di usare un altoparlante né di urlare come si deve;
Non posso accettare che l'unica povera crista impiegata di Trenord rimasta in quella stazione, alla mia domanda "COME ME LO SPIEGA QUESTO?" mi risponda "Questo cosa?"

[Inoltre non riesco ancora ad accettare che il sistema di raccolta per gli oggetti smarriti sia così scadente!]

Quindi
dal profondo del cor ti odio trenor'!
"




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